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Tepes

Six years after his well-received album on Tympanik Audio, Belgian artist Fractional joins Raumklang for a sweeping one-of-a-kind electronica album, combining strong conceptual notions with an immense physical force. “Tepes” is of course the family name of Vlad, i.e. Dracula, and many sound samples from old vampire movies have been used and reworked in the process of composition, branding the release with a strong cinematic quality.

Having made himself a name for tracks like an emotional rollercoaster ride, juxtaposing fierce breakcore outbursts with deep pits of melancholia, Fractional further formalizes his unique artistic expression on “Tepes”: The contrasts are as extreme as the peaks and valleys of the Carpathian mountains; mighty overridden monoliths of dubstep wobble bass crash and lay open the base of crackling sound debris, the hyped anxiety of rhythmic structures collapses into the agony and silent hum of the album’s 9 minute centerpiece “des”.

Deceptively stimulating and dangerously subversive, expect a good 50 minutes of intense listening that might induce selective perception – and an addictive urge for instant replay.

  • Artist / Producer
  • Release Date
  • Lenght
  • Available Formats
  • Cat. num (physical)
  • Cat. num (digital)
  • Label
  • Mastering
  • Cover
  • Layout
  • Fractional
  • 04/2016
  • 53:15
  • CD + Digital
  • raum-cd-25
  • raum-net-59
  • Raumklang Music
  • Fractional
  • D. Geiger
  • D. Geiger

Additional information

Reviews:

[darkroom-magazine]

Dopo esordi decisamente più concitati e profondamente venati di ritmi jungle, il belga Pierre Remy approda alla sua sesta uscita sulla lunga distanza con "Tepes", lavoro che prosegue nel percorso di ampliamento delle coordinate sonore portato avanti album dopo album. Sei anni dopo "Blood", il Nostro abbraccia ritmiche decisamente più acide e ruvide di derivazione industrial per caricare di una nuova fisicità il songwriting, alternando la forza muscolare delle ritmiche a break melodici spesso e volentieri di stampo para-sinfonico, come si evince sin dall'inizio con la più danceable "Tess" e la drammatica e noisy "Lahle". Le primeve influenze jungle riemergono con forza nella sola "Thirsty" alternate a cadenze rocciose, mentre un episodio come "Des" evidenzia la voglia di spingersi oltre e di sondare territori tanto rarefatti da risultare prossimi all'ambient oscura, con le sue oscillazioni soniche in apnea e quegli spazi vuoti che invitano alla riflessione. Groove e pulsioni danceable non mancano (la title-track, "Lod", "Vine"), così come frangenti particolarmente estrosi (l'ansiogena "Vampyr"), ma l'impatto più efficace viene raggiunto con "Sionvi", le cui prorompenti pulsioni dance hanno il vigore giusto per detonare nel dancefloor, nonostante certi delicati break spezzino quasi sempre l'impeto del songwriting di Pierre. "Tepes" di per sé non stravolge le sorti dell'industrial ritmica, ma fa registrare un nuovo picco di maturità per un act che non vuole rimanere chiuso in un settore ben preciso, e che per scongiurare tale rischio non ha paura di rimettere in discussione quanto fatto in una carriera ormai pluridecennale. Estimatori a parte, non si neghino l'ascolto i più eclettici esploratori della materia elettronica di stampo industrial.

Tracklist

01. Tess
02. Lahle
03. Tepes
04. Thirsty
05. Sionvi
06. Vampyr
07. Des
08. Cestje
09. Lod
10. Vine
11. Field

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